Suez, il super-rimorchiatore italiano va in soccorso della Ever Given. Ma il disincaglio slitta - la Repubblica

2022-07-02 03:17:51 By : Ms. Linda xue

MILANO - Slitta dalle 16 alle 22 il tentativo di disincagliare la Ever Given, la gigantesca portacontainer che blocca il Canale di Suez. In soccorso è arrivato anche il rimorchiatore italiano Carlo Magno. Ma intanto il numero di navi in attesa di passare, collocate sia dentro che attorno al Canale, sale a 369 di cui 25 petroliere. Il presidente egiziano Al Sisi nel frattempo ha ordinato preparativi per alleggerire il carico della Ever Given. Un'impresa non da poco, visto che lì sopra ci sono 18.300 container, alcuni pesano fino a 30 tonnellate e poggiati a un'altezza di 60 metri. In campo tre scenari: scavare sabbia e fango sotto la prua usando le draghe, disincaglio e traino con i rimorchiatori, progressivo scarico dei container.

Arrivano i nostri dunque – con un aiutino anche dall’Italia - nella corsa contro il tempo per liberare la Ever Given e riaprire al traffico il Canale di Suez. Il tentativo di liberare la portacontainer fatto con l’alta marea ieri sera è fallito. Anche se diverse fonti sostengono che la prua ha iniziato a muoversi lentamente verso nord. La Smit Salvage, la società incaricata del salvataggio (la stessa della Costa Concordia) ha chiamato i rinforzi. E in arrivo sul posto c’è in particolare il Carlo Magno, rimorchiatore d’altura super-potente che batte bandiera italiana di proprietà della Augustea, società di trasporti marittimi della storica famiglia campana Cafiero.

Il Carlo Magno dovrebbe giocare un ruolo fondamentale nei tentativi che saranno fatti oggi per disincagliare la Ever Given. Sul posto sono in azione da giorni 14 rimorchiatori, quattro ruspe e due draghe oltre a una macchina “succhia-sabbia” che pompa 2 mila metri cubi di fango all’ora incaricata di liberare la chiglia dalla palta che la blocca. Il mezzo italiano lungo 55 metri - assieme all’olandese Alp Guards, appena arrivato sul posto - dovrebbero garantire la potenza in più necessaria per riuscire a spostare la Ever Given e rimetterla in linea di galleggiamento nel canale.

Il Carlo Magno, partito dagli Emirati Arabi per correre a tutta velocità verso Suez, ha una forza di tiro attorno alle 200 tonnellate, la Alp Guard poco meno. L’idea è quella di usare la loro energia per provare a spingere dal basso la prua verso nord mentre alcuni rimorchiatori posizionati a monte della portacontainer faranno lo stesso (in direzione opposta) sulla poppa. Il tentativo dovrebbe essere fatto nella serata di oggi quando il picco di marea attorno ai due metri potrebbe aiutare gli sforzi.

Se l’operazione non andrà in porto, si passerà al piano C. Una enorme gru inizierà a scaricare i container - almeno 600 dei 18.300 totali - dalla Ever Given per provare ad alleggerirla. Un lavoro enorme (messi in fila i 20 mila scatoloni da 40 piedi impilati sul ponte hanno una lunghezza di 249 chilometri) e che potrebbe prendere anche diversi giorni.

Proseguono intanto le indagini sulle cause dell’incidente. Le autorità del canale di Suez hanno detto ieri che oltre al vento e alla tempesta di sabbia c’è anche l'ipotesi “di un problema tecnico o di un errore umano”. Nelle prime ore dopo l’incagliamento della Ever Given si era parlato di un black out a bordo. Ipotesi però mai confermata.