Materie prime, nuova ondata di rincari. Gas, benzina e grano in rialzo - la Repubblica

2022-07-30 03:05:36 By : Mr. Sam Zhou

MILANO - Continua la tensione sulle materie prime a seguito della guerra in Ucraina, con gli investitori preoccupati vista l'importanza della Russia sul mercato del gas e del petrolio. L'energia è il primo fronte in tensione, ma anche le materie prime agricole che provengono da quel quadrante geografico registrano nuovi picchi. Per i consumatori, si registrano nuovi rincari alla pompa di benzina.

Ieri, nel giorno in cui Opec+ ha deciso di mantenere invariati i piani di incrementi produttivi di greggio, le quotazioni dei prodotti petroliferi nel Mediterraneo hanno chiuso ancora in forte salita (soprattutto il diesel). Secondo la rilevazione giornaliera di Quotidiano energia, oggi le compagnie aumentano nuovamente i prezzi raccomandati di benzina e diesel. Eni li rivede all'insù di 4 centesimi, Tamoil, Q8 e IP di 3 centesimi. Intanto i prezzi praticati sul territorio dei due carburanti, a valle degli interventi dei giorni scorsi, risultano in netta crescita sia nella modalità self che nella modalità servito (con la verde che ha picchi superiori ai 2,1 euro/litro). Rincari si registrano anche per i prezzi praticati del Gpl. Più nel dettaglio, in base all'elaborazione dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,896 euro/litro (ieri 1,886), con i diversi marchi compresi tra 1,892 e 1,910 euro/litro (no logo 1,879).

Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 1,770 euro/litro (ieri 1,760) con le compagnie posizionate tra 1,771 e 1,781 euro/litro (no logo 1,761). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio è a 2,024 euro/litro (ieri 2,015) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi tra 1,965 e 2,111 euro/litro (no logo 1,927). La media del diesel servito aumenta a 1,904 euro/litro (ieri 1,895) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi tra 1,844 e 1,974 euro/litro (no logo 1,809). Anche i prezzi del Gpl crescono e vanno da 0,828 a 0,857 euro/litro (no logo 0,823). Infine, il prezzo medio del metano auto risulta ancora in saliscendi, con rialzi soprattutto nei distributori Eni, tra 1,753 e 1,885.

Petrolio e gas, di cui la Russia è grande fornitrice, registrano forti tensioni. Il prezzo del gas, sui mercati telematici ad Amsterdam, è arrivato a un livello record vicino a 200 euro al Megawattora. In un clima molto volatile e nervoso, ha poi ritracciato fino a segnare una variazione negativa di quasi il 30%. Come spiega una nota di Unicredit, il gas naturale russo pesa per l'8% circa del consumo energetico europeo: per l'Italia e la Germania siamo intorno al 14%. Monitorati attentamente i flussi sui gasdotti: secondo quanto ricostruisce l'Ansa, sono regolari gli arrivi di gas dalla Russia al valico di Tarvisio. Diversi media segnalano invece che, dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi di gas russo attraverso il gasdotto Yamal-Europa verso la Germania attraverso la Polonia si sono interrotti. Yamal è uno dei tre gasdotti che la società russa monopolista Gazprom utilizza per convogliare il suo gas naturale verso l'Europa. Attraverso di esso passa circa il 10% delle forniture totali di gas proveniente dalla Russia.

Si va indietro negli archivi anche per aggiornare i picchi del petrolio. Il prezzo di un barile di Brent, il punto di riferimento per l'Europa, ha superato la soglia dei 119 dollari giovedì per la prima volta dal febbraio 2013. Il barile di Wti, che è invece la qualità di riferimento per il mercato americano, ha superato la soglia di 115 dollari al barile ai massimi dal 2008. Anche in questo caso, nel corso della giornata le quotazioni hanno poi rallentato la corsa riscendendo pur restando in rialzo sulla vigilia.

Resta l'alert sui possibili impatti in bolletta: "Per le imprese del terziario di mercato dei settori del commercio, della ricettività e della ristorazione un aggravamento del conflitto, con l'eventuale interruzione delle forniture di gas dalla Russia, potrebbe comportare una spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento di oltre il 160% rispetto al 2021", dice la Confcommercio.

Sulla Borsa merci di Chicago, quella di riferimento mondiale, il comparto agricolo registra nuovi scossoni: il future sul grano sale del 7,3% a 11,70 dollari per bushel, livello che non si vedeva dal 2008. Il costo del mais avanza del 3,25% a 7,63 dollari per bushel, sui massimi dal 2013. In aumento del 2,04% il prezzo dellai semi di soia a 17,11 dollari per libbra. Il mercato è alle prese con le pesanti sanzioni e le misure restrittive da parte delle economie occidentali e le esportazioni dal Mar Nero si sono quasi fermate. Inoltre il prolungarsi del conflitto rischia di ostacolare le semine primaverili.

Timori che colpiscono anche gli italiani: secondo un sondaggio Legacoop-Ipsos, le paure dei concittadini vanno da un'eventuale seconda guerra fredda (83%), a un danneggiamento delle centrali nucleari ucraine (81%) o per il rischio che qualche parte in gioco nel conflitto perda il controllo ed utilizzi armi chimiche o atomiche (80%). Spaventano le ripercussioni dirette sull'economia italiana, dichiarate dal 95%. Si teme, soprattutto, che il conflitto possa portare ad un aumento generalizzato dei prezzi (66%), ad una riduzione delle forniture di gas (56%), ad un aumento dei prezzi dei derivati del grano (pasta, farine, pani e prodotti panificati; 36%). In generale, più di un italiano su tre teme un'esplosione dell'inflazione o perdite rilevanti per i tagli nelle esportazioni (36%). In linea con questi timori, le famiglie italiane stanno cercando di risparmiare e di ridurre i consumi (37%, ma il 45% dei giovani e il 44% del ceto popolare), temono perdite del potere di acquisto (31%) e di perdita di valore dei propri risparmi (28%), al punto che il 9% pensa di ritirarli dalla banca (addirittura il 17% nel ceto popolare).