Che tipo di armi ha fornito l’Italia all’Ucraina e che ruolo stanno avendo contro l’avanzata dei russi? A fare il punto della situazione è Gianandrea Gaiani direttore della rivista Analisi Difesa ed ex corrispondente di guerra. Sentito da “Il Fatto Quotidiano” l’esperto ha fatto il punto della situazione precisando come si tratti di armi datate, ma ancora molto efficaci. “Sono tutte armi che l’Italia possiede in “surplus”, di cui ampie quantità si trovano da anni nei magazzini”, ha spiegato.
L’esperto nel corso della sua lunga riflessione ha illustrato nel dettaglio quali sono le strumentazioni che sono state date in dotazioni alla Difesa di Kiev: “I lanciatori Stinger sono armi portatili, efficaci contro aerei e elicotteri a bassa quota. I Milan invece sono missili anticarro, che l’Esercito italiano ora sta sostituendo con gli Spike, tecnologicamente più avanzati. Le MG e le Browning sono armi molto efficaci che derivano da mitragliatrici tedesche e americane della seconda guerra mondiale. L’Esercito sta sostituendo le MG con armi nuove di calibro 5,56, più piccolo. Gli M-72 Law invece sono lanciarazzi portatili anticarro”.
Gaiani ha poi parlato di quello che sarebbe uno dei principali nodi legati all’utilizzo di queste armi ossia le munizioni: “Browning e le MG sono armi occidentali e consumano molte munizioni di tipo diverso da quelle prodotte in Ucraina la cui industria realizza armi e munizioni di calibri “sovietici”. Per questo alle mitragliatrici che doniamo agli ucraini andranno abbinati milioni di proiettili. Inoltre alcune delle armi consegnate sono impegnative e devono essere utilizzate da militari addestrati”.
LEGGI ANCHE: Ecco le armi che l’Italia sta inviando all’Ucraina per la guerra contro la Russia