Carburanti, nuovi rialzi per i prezzi della benzina - la Repubblica

2022-09-10 03:56:32 By : Ms. Jane Xu

MILANO - Con i prezzi delle materie prime energetiche infiammati dal conflitto in Ucraina, sulla rete di distribuzione della benzina si registrano ancora incrementi di prezzi. Dinamiche che allarmano i consumatori, fanno temere per la sostenibilità i benzinai mentre la filiera della distribuzione inizia a registrare "una significativa contrazione della disponibilità di prodotto".

Secondo le elaborazioni di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,886 euro al litro (ieri 1,880), con i diversi marchi compresi tra 1,881 e 1,896 euro al litro (no logo 1,872). Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 1,760 euro al litro (ieri 1,754) con le compagnie posizionate tra 1,759 e 1,768 euro al litro (no logo 1,753).

Si sale ancor più su sulla modalità del servito: per la benzina il prezzo medio praticato va a 2,015 euro al litro (ieri 2,012) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 1,957 e 2,095 euro al litro (no logo 1,919). La media del diesel servito aumenta a 1,895 euro al litro (ieri 1,891) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,836 e 1,959 euro al litro (no logo 1,801). I prezzi praticati del Gpl, per cui si registra un forte rialzo nei distributori Eni, vanno da 0,821 a 0,835 euro al litro (no logo 0,816). Infine, il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 1,749 e 1,882 euro (no logo 1,778), con il valore massimo in salita.

Sui mercati internazionali le quotazioni del greggio (che spiegano solo una parte del prezzo finale della benzina, visto che c'è una componente fiscale che pesa per quasi il 60%) continuano a correre: il Brent, riferimento per il mercato europeo, oscilla sui 110 dollari al barile con una crescita che oggi sfiora il 5%. Nonostante la salita dei corsi, il cartello Opec+, che comprende anche la Russia, non ha modificato il piano d'aumento della produzione, che aiuterebbe a moderare i prezzi. "Una decisione a dir poco irresponsabile, che non tiene in nessun conto dello scoppio della guerra in Ucraina, delle tensioni sui mercati internazionali e nemmeno dell'eventuale blocco delle esportazioni russe", ha lamentato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "La benzina, al pari di energia elettrica e gas, sta facendo decollare l'inflazione", dice. "I Paesi europei, ivi compresa l'Italia, a differenza di Biden, sono del tutto sordi al tema del caro carburanti, mai entrato nella loro agenda politica e non hanno esercitato alcuna pressione politica sui paesi Opec e Opec+ per un cambio di rotta" . Dal Codacons si rilancia: "Il Governo deve intervenire con urgenza per contenere la crescita dei listini dei carburanti che rischia di avere un effetto devastante non solo sulle tasche dei consumatori, ma sull’intera economia nazionale, sterilizzando subito l’Iva su benzina e gasolio e riducendo il peso delle accise". Un tema che sale in agenda anche al Mise, dove è in corso la valutazione su un possibile intervento, tutto da definire tecnicamente, per abbassare i prezzi.

Non solo le famiglie temono il contraccolpo sul potere d'acquisto. Gli stessi benzinai dicono di esser in difficoltà. Con "la benzina ed il gasolio a 2 euro al litro", ha detto il presidente della Federazione benzinai della Confesercenti, Giuseppe Sperduto, "è allarme tenuta. La categoria è allo stremo. Non riesce più nemmeno a fare scaricare il carburante che, quando arriva al gestore, ha sempre un prezzo più alto rispetto al giorno precedente. I benzinai non possono continuare a far fronte a questi rialzi". Una situazione a cui, ha rimarcato Sperduto, si aggiungono i costi dell'energia elettrica: "Le compagnie e i retisti scaricano sui gestori i maggiori costi e i benzinai, in base agli striminziti incassi che registrano, non ce la fanno più sostenere le spese energetiche e tenere illuminati gli impianti tutta la notte". Anche da questa parte, dunque, arriva la richiesta "di interventi urgentissimi sui carburanti, anche e soprattutto a tutela dei consumatori, di sterilizzazione Iva e monitoraggio dei mercati e dei prezzi; sostegni alla categoria per il forte aumento dei costi, trainati dall'energia elettrica; estensione del credito d'imposta su tutti i costi sostenuti per la vendita con transazioni elettroniche dei carburanti; ulteriori giorni di dilazione dei pagamenti, per far fronte ai maggiori costi finanziari; apertura di un tavolo governativo, fino ad oggi negato, di crisi del settore".

Anche Assopetroli-Assoenergia, che raggruppa le aziende operative nella distribuzione dei carburanti sia attraverso la rete stradale che all'ingrosso, lancia l'allarme: nell'ultima settimana - viene spiegato - c'è stata una significativa contrazione della disponibilità di prodotto in Extrarete, manifestatasi su numerose basi logistiche e acuitasi a seguito dell'avvio del conflitto in Ucraina. A ciò si aggiunge l'aumento del costo dei carburanti e dei combustibili, che si sta inevitabilmente ripercuotendo sui rivenditori. "La scarsità di carburanti sul mercato - spiegano in una nota - rischia di penalizzare interi comparti produttivi, industriali e agricoli, rendendo difficoltoso il rispetto dei contratti da parte dei nostri operatori, che hanno la responsabilità di garantire l'operatività di servizi essenziali e non interrompibili". L'associazione, "in una fase tanto critica, auspica che tutta la filiera dei carburanti trovi le energie migliori per fare sistema e superare con equilibrio questa fase delicata".