Tiralatte: come sceglierlo e come usarlo - Nostrofiglio.it

2022-05-14 21:38:20 By : Ms. Helen Wen

di Angela Bisceglia - 29.05.2020 - Scrivici

"Il tiralatte può essere utile nel caso in cui il bambino non abbia una suzione sufficientemente vigorosa, e questo può accadere se per esempio è nato prematuro o si verifica una patologia post-natale per cui il neonato non può essere attaccato direttamente al seno materno" spiega Marta Campiotti, ostetrica libera professionista a Varese. "Oppure può essere comodo nei mesi successivi se la mamma deve allontanarsi dal bambino per alcune ore o al momento del suo rientro al lavoro, in modo che chi accudisce il bebè possa dargli ugualmente il suo latte. A meno che non vi sia una reale necessità, però, sarebbe meglio aspettare a utilizzare il tiralatte che il bebè abbia almeno compiuto 40 giorni di vita, quando ormai l'allattamento al seno è ben avviato e non c'è il rischio di "interferenze".

Altro motivo per il quale spesso si usa il tiralatte è quando i capezzoli sono rientranti: "In realtà è un falso problema" commenta l'ostetrica, "sia perché di solito il capezzolo sporge da sé semplicemente attaccando il bambino, sia perché questa situazione viene in genere rilevata già durante la gravidanza e per favorire la sporgenza ci si può aiutare aspirando di tanto in tanto il capezzolo con una siringa da 10 o 20 ml senza ago (tagliando la parte dove si infila l'ago ed inserendo lo stantuffo al contrario)".

In commercio esistono vari tipi di tiralatte che si dividono essenzialmente in due categorie: quelli manuali e quelli elettrici.

I tiralatte manuali possono andar bene per un uso saltuario, sono molto maneggevoli, si possono trasportare facilmente, ma l'aspirazione è piuttosto lenta. Due i modelli principali: a siringa, da appoggiare direttamente sul seno, oppure a stantuffo, con una campana anatomica da appoggiare al seno e una pratica maniglia per reggerlo. Ci sono anche i modelli a pompetta, simili all'apparecchio per misurare la pressione, ma è difficile regolare l'aspirazione e possono far male, quindi sono sconsigliati.

I tiralatte elettrici sono preferibili se serve farne un uso prolungato, poiché sono più veloci e riproducono bene il ritmo suzione-pausa tipico delle poppate. Costano parecchio, ma si possono anche prendere a noleggio in farmacia o nei negozi di articoli sanitari (fermo restando che i pezzi che vengono a diretto contatto con il seno materno devono essere acquistati a parte per ragioni igieniche). Ci sono anche tiralatte elettrici portatili che funzionano a batterie. Sono pratici anche se spesso non proprio silenziosi, hanno una valvola che regola la frequenza di aspirazione.

Quale scegliere? "Non c'è in assoluto il modello migliore" sostiene Campiotti. "Ognuna di solito ha le sue preferenze e un tipo specifico con il quale si trova meglio".

Guida alla scelta delle dimensioni del tiralatte

Fondamentale nella scelta di un tiralatte è la misura della coppa, altrimenti l'estrazione non è efficace e c'è il rischio di provocare piccole lesioni dolorose ai capezzoli. "Le misure delle coppe – dalla S alla XXL – non si si riferiscono alla circonferenza della campana che si appoggia sul seno, ma al cono in cui entra il capezzolo, che deve trovarsi posizionato nel suo centro, senza toccarne le pareti ma allo stesso tempo senza 'ballarci' dentro" spiega Chiara Losa, infermiera pediatrica e consulente IBCLC per l'allattamento dell'Ospedale Buzzi di Milano. "Se il capezzolo tocca le pareti del cono significa che la coppa è troppo piccola; se invece nel cono entra anche parte della mammella, significa che la coppa è troppo grande".

In realtà non c'è un momento perfetto valido per tutte. "Alcune donne si troveranno bene a estrarre il latte al mattino, dopo il picco notturno di prolattina" spiega Losa. "Per altre, invece, sarà meglio farlo dopo la poppata, se il bimbo non svuota completamente le mammelle. Così aiuterà il seno a svuotarsi meglio e ad aumentare la produzione di latte. In altri casi, invece, potrebbe esserci il problema contrario e bisognerà fare in modo di non esagerare con il tiralatte per non ottenere una produzione eccessiva, con il rischio di un ingorgo".

Ecco perché il consiglio è di provare il tiralatte in diversi momenti della giornata: un accorgimento importante per vedere come si reagisce a questo strumento e capire quali sono le condizioni migliori per usarlo.

Per quanto riguarda la modalità di utilizzo, nel caso di tiralatte singoli Losa consiglia di alternare l'estrazione alle due mammelle: "Si può stare sette minuti sull'una, poi andare sull'altra, poi tornare sulla prima per cinque minuti e sull'altra per altri cinque e ancora sulla prima e la seconda per tre minuti". Nel caso di tiralatte doppio, invece, si può tirare ininterrottamente per 7-15 minuti: "Ma attenzione: l'estrazione in doppio aumenta la produzione di latte, per cui bisogna stare attente a non esagerare per non provocare la formazione di un ingorgo".

"Per favorire la produzione di latte sarebbe opportuno che la mamma riuscisse a ritagliarsi un momento molto tranquillo, in cui magari possa guardare qualche foto del suo piccolo, ascoltare una musica rilassante, mangiare qualcosina che la faccia stare bene. "In questo modo si stimola il rilascio di ossitocina endogena, che a sua volta favorisce quello di latte" spiega Chiara Losa.

Campiotti suggerisce anche di provare a massaggiare il seno con acqua tiepida prima dell'estrazione, aiutandosi con il telefono della doccia, con un bagno tiepido o con salviette bagnate con acqua tiepido-calda. 

L'ultimo consiglio riguarda la pulizia. Spiega Chiara Losa: "Dopo ogni uso – e questo vale anche per il posto di lavoro - il tiralatte va lavato bene con acqua calda e un detergente neutro (va benissimo quello per i piatti) e asciugato con un panno pulito. La sterilizzazione, a freddo o a caldo come si preferisce, va fatta invece una volta al giorno".

I prezzi variano a seconda dei modelli e delle marche. In linea di massima, un tiralatte manuale costa intorno al 30-40 euro, mentre uno elettrico può andare dai 30 ai 120-150 euro (in alcuni casi anche di più). 

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