La Banca del latte alla Mangiagalli «Un salva-vita per i prematuri» - Corriere.it

2022-07-16 01:40:40 By : Ms. Alice Li

Ogni anno in Italia nascono 35mila prematuri, 5mila di loro pesano meno di 1 chilo e mezzo. Bambini più fragili degli altri, che devono lottare per la vita e che spesso non sono in grado di nutrirsi attaccandosi al seno. Il latte materno è l’alimento migliore per i primi mesi e diversi studi dimostrano che può davvero fare la differenza, soprattutto i questi casi, per i nutrienti che contiene e come prima difesa immunitaria. Per questo è stata inaugurata, nella clinica Mangiagalli-Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, la Banca del latte umano donato. È la terza nel capoluogo lombardo, dopo quella storica dell’ospedale Macedonio Melloni e quella più recente del San Giuseppe.

Tiralatte e ritiro a domicilio

«Nutrici», questo il nome della Banca del latte della Mangiagalli, ha un doppio significato: «È ciò che ci chiedono i prematuri, ovvero di nutrirli affinché recuperino nello sviluppo, ma è anche il termine indicato per definire donne che donano il proprio latte a bambini che non sono loro figli - ha detto all’inaugurazione Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano -. I bambini che nascono pre-termine sono molto delicati e il latte materno donato riduce l’incidenza delle infezioni, ma anche di gravi patologie intestinali. Per questo la Banca è importante: alle mamme che vogliono partecipare alla raccolta forniamo un tiralatte e tutto il materiale necessario e garantiamo, grazie a Human Milk Link, il ritiro a domicilio e la consegna sicura alla nostra Banca». Anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha sottolineato l’importanza e l’unicità del latte materno in un messaggio letto da Marco Giachetti, presidente della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, in cui ha ringraziato i promotori dell’iniziativa. Per diventare donatrice sono sufficienti un colloquio con un medico, la compilazione di un questionario e un prelievo di sangue. Si può donare fino al dodicesimo mese dal parto (per informazioni 335/5407345, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16).

«Quello donato è latte in più»

Può una mamma offrire latte senza toglierlo al proprio bambino? «Non c’è alcuna controindicazione: la quota che viene donata è latte in più, che andrebbe sprecato e che invece, se raccolto, permette di salvare delle vite. Invitiamo tutte le neo-mamme a farlo, perché è un atto di altruismo» spiega Mosca. Il latte prodotto da una mamma si adatta alle esigenze del bambino, ovvero più quest’ultimo si attacca al seno più latte sarà prodotto. È chiaro che se, oltre all’allattamento, si usa anche il tiralatte (che simula la suzione del bambino) la quantità aumenta notevolmente. «Inoltre è provato che la presenza di una Banca del latte all’interno dell’ospedale incentiva anche le mamme di bambini prematuri a stimolare la propria produzione» conclude il neonatologo. Queste donne possono avere più difficoltà perché quello dell’allattamento è un processo che si attiva al momento del parto, ovvero quando la gravidanza raggiunge il suo termine naturale.

Un preciso sistema di tracciamento

Una volta arrivato alla clinica Mangiagalli, il latte donato viene pastorizzato, analizzato per misurarne le proprietà nutritive (in termini di carboidrati, proteine e lipidi) e conservato in speciali freezer. Ogni fase è controllata e ogni passaggio registrato grazie a un sistema di tracciamento basato su un codice a barre. «Una volta pronto, il latte può essere distribuito, in modo gratuito (così come è ovviamente gratuita la donazione, ndr ), ai neonati che ne avessero la necessità» spiega Mosca, compresi quelli nati a termine ma che hanno gravi intolleranze o patologie particolari, oppure quelli le cui mamme non producano latte a sufficienza. «Abbiamo già condiviso percorsi e procedure con le altre Banche sul territorio - prosegue il neonatologo -, il nostro obiettivo non è metterci in concorrenza, ma anzi fare squadra per lavorare insieme e al meglio, allargando in futuro anche agli altri ospedali la possibilità di usufruire di questa opportunità». L’obiettivo finale è rifornire di latte materno tutte le Terapie Intensive della Lombardia: per farlo servirebbero mille donatrici e circa 10mila litri di latte all’anno.

Ripristinare il processo di crescita interrotto

«I prematuri sono bambini in cui si è interrotto un percorso di crescita importante, quale quello che avviene durante il terzo trimestre di gestazione - spiega Paola Roggero, pediatra gastroenterologa e nutrizionista, responsabile del Centro di nutrizione a partenza neonatale del Policlinico di Milano e tra i promotori della Banca del latte -. Sono mesi fondamentali per la crescita sia in termini quantitativi (lunghezza, peso, circonferenza cranica), sia qualitativi (masse corporee). Questi bambini devono ricevere tutti i nutrienti necessari a ripristinare il processo di crescita. Fin dalla nascita vengono alimentati con una miscela ad hoc per via parenterale, con un cateterino che arriva vicinissimo al cuore e parallelamente - appena possibile - si tenta di somministrare loro latte per via enterale (in quanto il prematuro non è in grado di succhiare e deglutire). Se è della mamma, o comunque di donna, fa la differenza. Anche piccole quantità cominciano a preparare l’intestino a tollerare e assorbire quantità sempre maggiori di nutrienti. Diversi trial clinici controllati hanno dimostrato che i prematuri allattati al seno sono meno soggetti a sepsi (infezione gravissima, ndr ), enterocolite necrotizzante (necrosi intestinale, ndr ), retinopatia del prematuro, che sono alcune delle principali patologie che possono colpire questi bambini».

Nutrizione su misura per il singolo bambino

Il latte materno è un alimento unico e prezioso. «Le sue caratteristiche si vanno scoprendo man mano - dice ancora Paola Roggero -, recentemente sono state individuate al suo interno nuove proteine di cui non si conosce ancora la funzione. È un alimento in parte misterioso, ma la cui ricchezza e importanza per la salute del bambino è nota. Anche poche gocce di latte della mamma, o di colostro (il latte che si forma nei primi giorni dopo il parto, ndr ), sono fondamentali per la salute del piccolo, decisive per la sua vita». Il latte di una donna il cui figlio è nato a termine è però diverso da quello di una mamma che partorisce prima del termine. Per questo la Banca della Mangiagalli ha lo scopo di adeguare il latte alle necessità di ciascun neonato. «Il processo di pastorizzazione riduce alcune qualità biologiche, non i carboidrati ma le proteine (soprattutto quelle funzionali, come le immunoglobuline) - spiega ancora Roggero -. Per questo il latte donato viene integrato con fortificanti contenenti proteine, calcio, acidi grassi polinsaturi (utili per lo sviluppo cerebrale): in questo modo viene reso qualitativamente idoneo al singolo bambino. Le proteine sono importantissime per la crescita e per alcune funzioni vitali, il corretto rapporto tra energia e proteine è determinante per garantire uno sviluppo adeguato».

Maroni: forte collaborazione pubblico/privato

Al taglio del nastro di «Nutrici» era presente anche il governatore lombardo Roberto Maroni, che ha sottolineato: «È un servizio importante messo a disposizione di chi ha bisogno, che aiuta gratis chi ha bisogno senza investire su ritorni». La Banca del latte donato è stata finanziata dalla famiglia Caprotti, titolare dei supermercati Esselunga, con 700mila euro raccolti anche grazie alle donazioni dei clienti (in collaborazione con Aistmar Onlus, Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad Alto Rischio). «Il modello è la forte collaborazione pubblico/privato, per creare strutture di eccellenza - ha aggiunto Maroni -. La Mangiagalli è la struttura più importante d’Italia, con 18 nati al giorno e 6.500 ogni anno. È un punto di riferimento per tutta la Lombardia per iniziative come queste, che possono creare una rete. Mettiamo a punto un modello che possa essere esportato ovunque, non solo nella regione».

In Italia ci sono 34 Banche del latte

La Banca della clinica Mangiagalli fa parte dell’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato (Aiblud Onlus), nata a Milano nel 2005: in tutta Italia le strutture dedicate alla raccolta del latte materno sono 34. In occasione dell’apertura della nuova Banca milanese, il cantautore Giacomo Crott ha scritto e cantato il brano «Mamme di latte». Tutto il progetto di comunicazione è stato realizzato dai creativi del master Laboratoriominiera di POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, e da studenti della Scuola del Design del Politecnico di Milano, sotto la direzione creativa di Luis Ciccognani, Chiara Attieri e Paola Mirai.

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