MILANO - Proseguono in Baviera i lavori del G7. I leader hanno ascoltato questa mattina l'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha scandito: "Non è il momento di negoziare". Ha poi auspicato di concludere la guerra entro l'inverno e invitato a metter un tetto al prezzo del petrolio importato da Mosca. I leader hanno poi approvato le conclusioni del vertice, mettendo nero su bianco il sostegno all'Ucraina "finché necessario" e assicurando supporto militare per difendere "l'integrità territoriale" di Kiev. Sul tavolo ci sono soprattutto le misure che i Paesi occidentali vogliono mettere in campo per indebolire economicamente la Russia: "Inflessibili su sanzioni contro regime di Putin e suoi alleati". Draghi incalza su un price cap per il gas e dice: "Putin non deve vincere". La Cina attacca: "Il G7 fa calcoli geopolitici, ci diffama sulla Via della Seta".
"La situazione sta peggiorando. I rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento sono più alti che mai. Sono 12 i Paesi membri colpiti dalle riduzioni da Gazprom e alcuni non hanno più alcun tipo di fornitura di gas dalla Russia. Questi tagli sono parte di una strategia deliberata di Gazprom per infondere incertezza, destabilizzare il mercato europeo e impedire un riempimento degli stoccaggi. Questo aumenta i prezzi e mina la sicurezza di approvvigionamento". Lo ha dichiarato la commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, in conferenza stampa al termine del Consiglio Energia a Lussemburgo.
Dopo il premier Uk Johnson, c'è stato al G7 un incontro bilaterale tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente argentino e presidente pro tempore della Comunità degli Stati dell'America latina e dei Caraibi Alberto Fernandez a margine dei lavori dei Grandi.
Le relazioni con la Russia "non potranno tornare a essere come prima della guerra in Ucraina": lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando con i giornalisti al G7 a Elmau. Scholz, riporta la Bild, ha affermato che quando è accaduto in Ucraina rappresenta un "punto di rottura nelle relazioni internazionali", ed ha accusato il governo russo di aver infranto tutti gli accordi di cooperazione internazionale.
Via libera dei ministri europei dell'Energia alla proposta della Commissione Ue di ridurre i consumi energetici di almeno il 9% entro il 2030 rispetto al 2020. L'obiettivo corrisponde a un consumo complessivo finale massimo di 787 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all'anno, in calo del 36% rispetto alle proiezioni per il 2030 eseguite nel 2007. Ciascun Paese dovrà stabilire contributi nazionali indicativi, che la Commissione esaminerà e correggerà se il target Ue non sarà rispettato. Il testo, parte del pacchetto Fitfor55, sarà ora oggetto di negoziato tra le istituzioni Ue (Commissione, Consiglio e Parlamento).
I ministri dell'Energia europei riaffermano l'obiettivo di raggiungere il 40% di rinnovabili nel mix energetico Ue entro il 2030. Il compromesso, raggiunto al Consiglio Energia in corso a Lussemburgo, si oppone alla proposta della Commissione Ue di aumentare il target al 45% contenuta nel maxi piano RePowerEu per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi. L'attuale target al 2030 è fissato al 32%. Il testo - che dovrà ora essere negoziato con Parlamento e Commissione - prevede che i Paesi aumentino i contributi stabiliti nei piani nazionali integrati per l'energia e il clima (Pnec), da aggiornare nel 2023 e nel 2024.
E' in corso un incontro bilaterale tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi e il premier britannico Boris Johnson, a margine dei lavori del G7. Lo indicano fonti italiane.
I leader di Germania, Argentina, Canada, Francia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Senegal, Sud Africa, Regno Unito, Stati Uniti d'America ed Unione europea "hanno deciso di collaborare con un'attenzione particolare a riforme di politica energetica che accelerino la decarbonizzazione delle economie verso lo zero netto, garantire l'accesso universale all'energia sostenibile e a prezzi accessibili e offrire vantaggi socioeconomici e opportunità di sviluppo in linea con l'Agenda 2030, tenendo conto delle condizioni specifiche e le priorità di sviluppo di ciascun paese". E' quanto prevedono le conclusioni del G7 sul clima, approvate a Elmau, in Germania. I leader, si legge ancora, "hanno convenuto di esplorare le opzioni per decarbonizzare il mix energetico e accelerare la transizione dalla dipendenza dai combustibili fossili, nonché per una rapida espansione verso fonti di energia pulita e rinnovabile verso una maggiore efficienza energetica. Ciò include la riduzione graduale del carbone e l'aumento della quota di energie rinnovabili nel mix energetico".
Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping avranno uno "scambio" nelle prossime settimane. Lo afferma il consigliere alla Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. La notizia arriva dopo il botta e risposta tra il presidente Usa e Pechino sulla via della Seta cinese e la risposta data dal G7 con investimenti infrastrutturali per 600 miliardi proprio per fronteggiare i piani espansionistici della Cina.
Il presidente americano Joe Biden si appresta ad annunciare un aumento dei dazi su oltre 570 gruppi di prodotti russi per un totale di circa 2,3 miliardi. Lo riferisce un alto funzionario della Casa Bianca.
Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il G7 a rafforzare le sanzioni contro la Russia "limitando i prezzi del petrolio" esportato da Mosca, nel solco di quella che è la posizione portata avanti dagli Usa. "Per noi è importante una posizione coerente dei Paesi del G7 sulle sanzioni. Devono essere ulteriormente rafforzate, limitando i prezzi del petrolio esportato dall'aggressore", ha scritto sul suo account Telegram per riferire del suo intervento in videoconferenza al vertice del G7 tenutosi in Germania.
Nel corso del suo intervento al G7 in Germania, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto ai leader presenti di fare "il massimo" per mettere fine alla guerra "prima dell'arrivo dell'inverno". Lo riporta Sky News citando fonti diplomatiche. Secondo quanto riferisce l'Eliseo, il presidente ucraino ha detto: "Questo non è il momento di negoziare". "Il presidente Zelensky ha dato a tutti una risposta molto chiara, ovvero che questo non è il momento di negoziare. L'Ucraina - spiega l'Eliseo - negozierà (con Mosca, ndr) quando sarà in condizione di farlo, cioè quando tornerà ad essere in una posizione di forza".
"Rimaniamo inflessibili nell'impegno verso sanzioni coordinate e senza precedenti in risposta all'aggressione russa", si legge in una dichiarazione finale del G7 sull'Ucraina. "Siamo impegnati ad aumentare la pressione sul regime del presidente Putin e i suoi complici in Bielorussia", si aggiunge.
La Task Force sulla sicurezza energetica "si è riunita regolarmente per discutere le opzioni per ridurre la domanda di gas naturale in Europa e ha anche incontrato le principali parti interessate per promuovere la diffusione di pompe di calore, termostati intelligenti e soluzioni di risposta alla domanda di energia. Incoraggeremo gli Stati membri e le aziende Ue e statunitensi a raggiungere l'obiettivo iniziale di distribuire almeno 1,5 milioni di termostati intelligenti a risparmio energetico nelle case europee quest'anno". Lo dichiarano la presidente della Commissioni Ue Ursula von der Leyen e il presidente degli Usa Joe Biden. I due leader aggiungono che "da marzo, le esportazioni globali di gnl (gas naturale liquefatto, ndr) verso l'Europa sono aumentate del 75% rispetto al 2021, mentre quelle statunitensi verso l'Europa sono quasi triplicate. Stiamo lavorando insieme per trovare modi per ridurre ulteriormente le entrate derivanti dall'energia per la Russia nei prossimi mesi e per tagliare ulteriormente la capacità della Russia di finanziare la sua guerra non provocata in Ucraina."
La Cina attacca il G7 all'indomani del lancio dell'iniziativa da 600 miliardi di dollari per lo sviluppo infrastrutturale dei Paesi in via di sviluppo che punta a contrastare la Nuova Via della Seta (Bri), l'ambizioso piano di interconnessione euro-asiatica promosso da Pechino. "La Cina accoglie sempre con favore tutte le iniziative che puntano a promuovere la costruzione di infrastrutture globali", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao LIjian, ma "ci opponiamo alla promozione di calcoli geopolitici in nome della costruzione di infrastrutture, e alle parole e ai fatti che diffamano l'iniziativa 'Belt and Road'".
"Siamo determinati a ridurre le entrate della Russia, comprese quelle provenienti dall'oro". Così i G7 nella loro dichiarazione finale. "Continueremo il nostro uso mirato di sanzioni coordinate per tutto il tempo necessario, agendo all'unisono in ogni fase", si aggiunge nella dichiarazione.
"La Russia ha un'enorme responsabilità per le crescenti minacce a livello globale alla sicurezza alimentare a seguito del conflitto", scrivono ancora i G7 nella dichiarazione finale chiedendo a Mosca "di cessare urgentemente, senza condizioni, i suoi attacchi a infrastrutture agricole e di trasporto e di consentire il libero passaggio del trasporto agricolo dai porti ucraini nel Mar Nero". "L'assalto non provocato della Russia all'Ucraina sta ostacolando la sua capacità di produzione, portando a forti aumenti dei prezzi e all'aumento dell'insicurezza alimentare globale per milioni di persone, specialmente quelle più vulnerabili".
I leader dei G7, dopo aver sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno approvato le conclusioni del vertice. Stando alla bozza che circola, assicurano: "Continueremo a garantire supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico e staremo al fianco dell'Ucraina finchè sarà necessario". Garantito a Kiev, dunque, il supporto per la difesa: "Continueremo a coordinarci per provvedere a materiale, training, logistica, intelligence e supporto economico per istruire le sue forze armate". Il messaggio a Mosca: "Continuiamo a condannare l'aggressione brutale, non provocata, ingiustificabile contro l'Ucraina dalla Russia, aiutata dalla Bielorussia", si legge ancora. E poi: "Continuiamo e continueremo a non riconoscere i tentativi della Russia di riscrivere i confini con la forza".
"Dobbiamo continuare a lavorare su come imporre un tetto al prezzo del gas". Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il premier Mario Draghi nel corso della sessione di lavoro del G7 di Elmau con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Putin non deve vincere. Noi restiamo uniti a sostegno dell'Ucraina", ha detto ancora il presidente del Consiglio italiano. Che ha aggiunto: "Gli italiani hanno accolto gli ucraini, i loro bambini. Il governo ha fatto la sua parte, ma la parte più importante l'hanno fatta le autorità locali, le famiglie".
"Come G7 siamo uniti dalla parte dell'Ucraina e la continueremo a sostenere. Per questo dobbiamo tutti prendere decisioni difficili ma necessarie. Grazie, Zelensky, per la tua partecipazione oggi. Continueremo ad aumentare la pressione su Putin. Questa guerra deve finire". Lo scrive su Twitter il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine del videocollegamento dei leader del G7 con il presidente ucraino.
"Stamattina Zelensky ci ha aggiornato sull'aggressione russa. Ammiriamo la sua leadership e la resilienza della sua gente. Il G7 ha mostrato una apprezzabile unità. Siamo d'accordo sul fatto che sosterremo Kiev fino a quando sarà necessario". Lo ha detto Ursula Von der Leyen su twitter, a margine dei lavori del G7 a Elmau.
Al termine dell'intervento in video collegamento del presidente Volodymyr Zelensky, i leader del G7 hanno adottato le conclusioni sull'Ucraina. E' quanto si apprende da fonti del summit
La Cina attacca il G7 all'indomani del lancio dell'iniziativa da 600 miliardi di dollari per lo sviluppo infrastrutturale dei Paesi in via di sviluppo che punta a contrastare la Nuova Via della Seta (Bri), l'ambizioso piano di interconnessione euro-asiatica promosso da Pechino. "La Cina accoglie sempre con favore tutte le iniziative che puntano a promuovere la costruzione di infrastrutture globali", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao LIjian, ma "ci opponiamo alla promozione di calcoli geopolitici in nome della costruzione di infrastrutture, e alle parole e ai fatti che diffamano l'iniziativa 'Belt and Road'".
"Questa mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ci ha aggiornati sugli attacchi della Russia all'Ucraina. Ammiriamo la sua leadership e la resilienza del popolo ucraino. Il G7 ha mostrato una notevole unità. Abbiamo concordato che rimarremo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto ai leader del G7 di fare "il massimo" per porre fine alla guerra prima della fine dell'anno, secondo una fonte del G7.
Boris Johnson insiste a farsi alfiere della linea dura contro la Russia fra i leader del vertice G7. "Ciò che mi ha colpito in questi due giorni - ha detto oggi citato dall'agenzia Pa - è la nostra straordinaria determinazione ad andare avanti uniti; al momento non c'è accordo di pace che il presidente Zelensky possa firmare, quindi, nelle circostanze attuali, i G7 devono continuare a sostenere l'Ucraina". Il premier britannico ha poi ammesso che militarmente la situazione di Kiev è ora "molto difficile a est e sud-est", ma non senza ripetere che le forze ucraine vogliano ancora battersi e possano "rovesciare le posizioni".
I leader del G7 sono "molto vicini" ad un accordo per demandare ai rispettivi ministri di sviluppare "meccanismi" in grado di fissare un tetto globale al prezzo del petrolio esportato dalla Russia verso Paesi al di fuori degli Usa, Regno Unito, Ue e Giappone. Lo ha indicato un alto funzionario della Casa Bianca, in un briefing a margine del G7 in Baviera. L'obiettivo è duplice: "affamare" Vladimir Putin e la guerra che conduce in Ucraina, sottraendogli risorse, e aiutare ad attutire l'impatto del conflitto sui prezzi dei carburanti alla pompa. Il prezzo della benzina negli Usa è arrivato a 5 dollari al gallone.
Secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz il vertice del G7 in corso a Elmau in Germania non può ancora decidere in merito a un blocco alle forniture di oro dalla Russia. La questione "dovrà essere discussa anche nell'ambito dell'Unione europea", ha affermato Scholz alla Zdf. "Per questo non si tratta di una questione su cui la decisione finale spetta al G7", ha sottolineato il cancelliere tedesco, che ha rassicurato che tutti possono contare sul fatto che "lavoreremo per rendere le sanzioni sempre più specifiche".
Sistemi antiaereo di difesa, sicurezza, esportazioni di grano, sanzioni e ricostruzione. Sono i punti su cui il presidente dell'ucraina, Volodymyr Zelensky, ha chiesto il sostegno dei paesi del g7. Zelensky si è collegato con i capi di stato e di governo nella sessione 'The world in conflict'. Il presidente ucraino, a quanto si apprende, ha ringraziato tutti i leader per il sostegno ricevuto.
Non bisogna cadere nella "trappola tesa dal presidente russo Vladimir Putin, il quale afferma che il mondo è diviso nell'Occidente globale - ovvero il G7 e i suoi amici del Nord - e tutti gli altri. Non è vero". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz all'emittente 'ZDF'.E' con questo intento, ha spiegato Sholz, che i paesi ospiti al G7 India, Indonesia, Sud Africa, Senegal e Argentina, sono stati invitati a Schloss Elmau. Nessuno dei paesi interessati si era schierato con la Russia in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ora è arrivato il momento di mostrare solidarietà, "perché la guerra d'aggressione russa ha conseguenze per il mondo intero", ha dichiarato il cancelliere tedesco.